giovedì 2 ottobre 2008

Azionisti Bipop fanno causa a Palazzo Koch

Non dimentichiamo Bipop.
In tutto questo bailamme di fallimenti non dimentichiamo gli scippi bancari. La vicenda della banca bresciana Bipop è molto lunga, mentre la notizia di oggi è estremamente breve. Un gruppo di azionisti, capitanati dall’avvocato Visentini, dell’ex banca fagocitata dall’istituto di Cesare Geronzi ha fatto causa alla Banca d’Italia e ai vertici di Unicredit (che oggi contiene Capitalia) con l’accusa di aver adulterato i valori del titolo. Non sarà facile dimostrare la tesi. Esistono infatti azioni acclarate che legittimano pienamente il dubbio che possa sussistere una responsabilità, quanto meno in sede civile. Occorre però doverosamente ricordare che dette responsabilità se ci fossero potrebbero “scomparire “ per effetto della prescrizione in sede civile . Infatti l’art. 2947 c.c. stabilisce che “il diritto al risarcimento del danno derivante da atto illecito si prescrive in cinque anni dal giorno in cui il fatto si è verificato…”. E’ bene altresì ricordare che è notorio che tre amministratori reggiani, accompagnati dall’allora capo della Vigilanza, Dott. Fabrizio Tedeschi, si recarono in Banca d’Italia ed incontrarono l’allora Capo della Vigilanza, Dott. Bruno Bianchi ( presente anche il Dott. Claudio Clemente, sempre di Banca d’Italia) , per effettuare circostanziate denunce sulla situazione della banca chiedendo, di fatto, l’intervento di detto Organo di Vigilanza. A novembre avremo i primi riscontri...

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