venerdì 3 ottobre 2008

E Marchionne mette le mani avanti

Marchionne spera di non dover ritoccare gli obiettivi per il 2009. Un auspicio che non è piaciuto ai mercati, dove il titolo è sprofondato ancora. Da qualche giorno quota ampiamente sotto i nove euro (un anno fa valeva 21 euro). Visto il calo delle vendite in Italia, in Europa e in Brasile nella seconda parte del 2008, la richiesta di cassa integrazione e le difficoltà nel settore dei camion e dei trattori, a noi pare già un miracolo che non debba rivedere i target di quest'anno.
L'obiettivo è di fare tra 3,4 e 3,6 miliardi di euro di utili dalla gestione ordinaria e tra 2,4 e 2,6 miliardi di utile netto. Più ambizioso il target 2009 (4,3-4,5 miliardi di utili dalla gestione ordinaria). Gli addetti ai lavori dubitano che quelli del 2009 saranno raggiunti. Mentre se ce la faranno nel 2008, significa che Marchionne era andato molto ma molto prudente.
Lui sì che conosce l'arte della comunicazione finanziaria.
N.B. - C'è un problemino di cui Sir Joe Marchionne non parla mai. Ed è il buy back. Fiat, da aprile 2007, ha ricomprato titoli a man bassa. Al 26 giugno, data dell'ultimo acquisto, aveva accumulato 32,270 milioni di azioni. Il prezzo medio di carico è 10,5147 euro, per un investimento totale di 664,6 milioni. Peccato che il titolo giovedì sera abbia chiuso a 8,6. La minusvalenza accumulata sul buy back (attualmente è pari a 387 milioni) andrà tutta a pesare sulla posizione finanziaria di Fiat Group. Arriveranno tempi migliori...

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